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"I carmi della presente silloge illustrano luoghi, ambienti, persone da me incontrati e/o frequentati in stagioni diverse della mia vita e documentano affetti, sentimenti, suggestioni, fantasie, impressioni avuti durante la mia vivenza nella terra vesuviana. Alcuni anche ci sono che esplicitano riflessioni che mi è accaduto di fare su situazioni e comportamenti da me direttamente osservati tra la mia gente nel mio territorio. Nello scrivere i versi di questa silloge mi sono servito, separatamente, delle due lingue che in misura eguale sento più mie: quella nazionale italiana e quella nativa vernacolare. Quest'ultima, da me assorbita dalla viva parlata della mia gente fin dalla primissima infanzia, l'ho in seguito arricchita nella lettura dei testi letterari e nello studio vocabolaristico."